Nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2020 il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza per contrastare e contenere il rischio epidemiologico da covid-19 fino a tutto il 15 ottobre 2020.
Tra le varie misure che saranno di conseguenza adottate e/o prorogate, rientra lo smart working, vale a dire la modalità di svolgimento dell’attività lavorativa al di fuori della sede del datore di lavoro.
Il nostro legislatore fin dal Dpcm del 25 febbraio aveva consentito, così come raccomandato con decreti successivi, di adottare la modalità di smart working anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla legge n. 81/2017, con il solo rispetto dell’informativa in materia di salute e sicurezza ai lavoratori coinvolti.
A fronte della proroga dello stato emergenziale, le aziende che come misura di prevenzione e contenimento del contagio da coronavirus abbiano deciso di adottare questa modalità lavorativa (per le attività per cui è possibile lo svolgimento del lavoro a distanza) potranno continuare ad adottare la misura semplificata anche in assenza degli accordi individuali, seguendo la modalità semplificata così come le regole sino ad ora previste.
Nello specifico sarà necessario renderlo noto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso l’inserimento nel sito dedicato di un template in formato excel, da cui risultino i nominativi dei dipendenti interessati e alcune altre fondamentali informazioni, quali ricordiamo in modo particolare la posizione assicurativa territoriale associata a ciascun dipendente.